Costellazioni Familiari

L'albero con i rami crea tante costellazioni...

Sono trascorsi diversi anni dalla mia prima costellazione come partecipante, ed ancora ricordo con quanto curiosità, mista a senso critico (…ed una punta di autentico scetticismo!) affrontai quella prima giornata.

La mia formazione che consideravo “scientifica” mi sembrava
poco coerente con un tale strumento: da un punto di vista razionale non è semplice spiegare cosa accade all’interno del campo cosciente della costellazione familiare. Le persone scelte si muovono, sentono emozioni e vivono esperienze simili a quelle della figura che stanno rappresentando.

Oggi le neuroscienze ed i recenti studi di neuroepigenetica sempre di più consentono di comprendere in termini di “memoria cellulare” ciò che definiamo trasmissione intergenerazionale delle memorie familiari, e diversi studi, tra cui in primis quelli del biologo Rupert Shaldrake, hanno aiutato a capire il fenomeno del “campo morfogenetico”,  cioè la forza invisibile che muove il sistema, e che lui ha descritto osservando ad esempio il volo degli uccelli in stormo, perfettamente sincronizzati ed in armonia (Sheldrake l’ha definita “causazione strutturale”). Il CAMPO è dunque l’insieme delle forze che plasmano ogni situazione di vita, da quella individuale, a quella di coppia, o di un qualsiasi gruppo. È responsabile dell’organizzazione, della struttura e della forma del sistema, ha come una sua MEMORIA, determinata dal contributo di ciascun membro e dalla sua storia.

Il lavoro di Anne Ancelin Schutzenberger, psicologa e psicoterapeuta fondatrice della psicogenealogia, ha approfondito lo studio transgenerazionale degli eventi traumatici, verificando straordinarie coincidenze di accadimenti e di date (le cosiddette sindromi da anniversario), che consistono nella ripetizione, solitamente inconscia, di un comportamento, di un malessere o di uno stato d’animo che pone le sue basi in eventi del passato che riguardano la famiglia di origine.

Nel lavoro con le costellazioni familiari non è necessario che chi costella racconti tanti particolari della sua storia: ciò che conta sono le emozioni e le percezioni di un dato aspetto che si intende rappresentare. Il resto si affida al cosiddetto “effetto Talpa”…come una talpa che scava il suo cammino sotto la terra, così quello che voi avrete evocato, o semplicemente riportato nel gruppo, continuerà a lavorare dentro di voi per molto tempo. Ciò che accade in una rappresentazione è spesso molto toccante, ed ogni partecipante è tenuto a non raccontare fuori dal gruppo ciò che ha ascoltato e visto, per rispetto di se stesso e degli altri.

Alla prima costellazione cui partecipai, ne seguirono molte altre in tempi diversi del mio percorso, personale e professionale, ed ancora oggi non smettono di stupirmi per l’intensità e la velocità con la quale si svelano le dinamiche relazionali dei sistemi rappresentati. Ho incontrato diversi stili di conduzione, ed ogni volta mi hanno aperto nuove comprensioni, preziose anche per il mio lavoro.

Dopo una prima formazione come Facilitatore base di costellazioni familiari, attualmente ne sto seguendo una seconda sul modello autentico di Hellinger. Negli anni ’70 Bert Hellinger, psicologo, studioso di teologia e pedagogia, propose questo metodo che viene ormai insegnato e praticato in tutto il mondo. Secondo le sue osservazioni, le dinamiche comportamentali del singolo componente di una famiglia dipendono, oltre che dalle caratteristiche personali, dalle influenze degli altri componenti, ed anche dell’eredità lasciata dagli antenati (per approfondimenti si consiglia il sito https://www.hellinger.com/it/costellazioni-familiari/).

Oggi le costellazioni sono diventate uno strumento fondamentale del mio modo di fare counseling: oltre all’esperienza di gruppo, le costellazioni possono essere utilizzate individualmente, durante il percorso, con l’utilizzo di statuine di legno o fogli di carta sul tappeto, necessari a rappresentare le persone del sistema che il cliente porta in dialogo. In modo semplice e profondo, questo strumento consente di rendere visibile l’invisibile, esplicito l’implicito, aggiungendo alla narrazione verbale la rappresentazione visiva ed esperibile delle dinamiche che avvengono all’interno di un sistema di relazioni.

La semplicità e l’efficacia della tecnica consiste nella possibilità di vedere direttamente e concretamente, in un breve lasso di tempo, ciò che accade nell’ambito delle relazioni, ciò che limita e ostacola, e come risolvere le disarmonie interpersonali acquisendo una maggior forza, autonomia e serenità.

Murrey Bowen, psichiatra e grande studioso di sistemi familiari del secolo scorso, amava ripetere che “anche se si è lasciata la casa paterna sbattendo la porta o saltando dalla finestra, bisogna poi sempre tornare indietro a prendere le proprie valigie, ed è quello che contengono quelle valigie, che scegliamo di mettere o di lasciare, che ci permette di affrontare il viaggio della vita”.

La libertà di ognuno di noi sta nel comprendere che anche i rami più alti, quelli che paiono toccare il cielo, non sono mai separati dalle proprie radici: su di esse si fonda la nostra IDENTITA’

calendario costellazioni familiari primavera 2025